ICE CREAM rouge sang....

Publié le par maximilian capa

Il paraculo nella merda ou:

le paravent sans parachute n'est qu'un

parachute sans paravent...(CQFD....)

(paraca 3)

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FAVOLE GROTTESCHE,

Libro Primo.
[vedi PURE rubrica Frankenstein in alto a destra, per il LIBRO
PRIMO.]

 

maximilian capa
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La Cappuccetto Rosso scomparsa ed altre
FAVOLE GROTTESCHE
¤¤¤ vedi pure SOMMARIO:   sommario favole

¤¤¤ vedi - pure- SOMMARIO libro secondo: sommario favole 2




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2
***
Il paracadutista

senza coda.
(...segue)

 Poi la medaglia ebbe un rovescio, cosa facilmente
prevedibile: il lato amaro. Nel fiele della sfortuna cieca a
malvagia.
Una notte un manipolo di faine rapi' il pavone, ed invece di
mangiarlo, queste gli tagliarono la coda, furbe impertinenti.
Il loro progetto consisteva nel paracadutarsi di sorpresa
sull'allevamento di polli Bellospiedo, di solito
troppo ben protetto da griglie di ferro uncinanti ed
elettrificate, mura rivestite di cocci di vetro,
per farsi un vorticoso banchetto, con o senza vino.
Avrebbero desiderato divorare i pollastri, strappando grazie
ai loro dentacci limati muscoli e viscere sanguinolenti, con
i cervelli e gli occhi ed i becchi del pollame ancora vividi
e starnazzanti, terribilmente, mangiati vivi, per avere il
vero senso selvaggio della rapina manducatoria, la quale
richiede un alto grado di violenza e nessuna pietà... MA.
Ma le cose si sarebbero svolte altrimenti dal desiderato...
Il lancio degli incursori faineschi, sulla coda volante,
prese inizio dalle cime della mitica e millennaria Quercia
di Belzebut, dall'altezza di 832 metri, a pochi chilometri
dall'allevamento Bellospiedo, con vento favorevole, poco
dopo il tramonto. C'eran voluti tre giorni, alle faine, per
salire fin là sopra lungo i rami ed i sentieri stretti,
sulla secolare corteccia. Tutto era ben organizzato e
calcolato fin nei minimi particolari, roba da
professionisti, per una perfetta riuscita...
Forse il paracadute non funziono' dovutamente, come talvolta
accade, siccome le cose tecniche finiscono facilmente in
panne, lo si sa. Troppo caricata (33 faine...), la coda
navigante del pavone forse prese male i vuoti d'aria e la
molle e lieve caduta -che si voleva dialettica e
progressiva-, e svirgolo' in qualche disastro. Mentre, forse
e magari pure, sparavano a tutto andare i guardiani
fucilieri -tutti esperti cacciatori di montagna-, (con
schioppe a canna mozza e doppiacanna e ad otto canne,
caricate di cartucce doppio O/O zero,
per cinghiale veneziano ed orso sloveno), i tiratori scelti della
Ditta Polli Bellospiedo, tirando in aria ma colpendo giusto.
[Ma, probabilmente i briganti "volanti" hanno omesso ed
ignorato il semplice e puro lato umano, anzi, fisiologico:
la struttura sensibile della cosa tecnica.
La coda paracadute mozzata, staccata l'orfanella dai nervi e
tendini del pavone,
strettamente questi collegati al suo cervellino, che ne
comandavano "aussi bien que mal" gli automatismi e le
intenzioni, era divenuta -purtroppo (per loro)-
una cosa meccanica e morta e che non poteva agevolmente
funzionare da sola, se non per caso ed in modi diversi dal
previsto e da cio' che ci si poteva attendere e sperare].
Pare che solo due faine -non si sa se maschiotti o
femminelle...- siano uscite vive, pur se colme di terrore, e
senza ferite gravi da questa catastrofica impresa indegna
dei migliori Arditi Paracadutisti del Regno e dintorni. Ma
le faine era tante altre, probabilmente, come succede in
questi Fatti di Cronaca Nera: oltre al lampista (tipico ed
inevitabile), si puo' immaginare l'autista della Banda
Bonnot che -pronto dentro il suo pullmino wolkswagen con
motore acceso- attende gli autori del fattaccio, per
trasportarli di corsa verso luoghi sicuri, evitando posti di
blocco dei CC e pozzanghere, se carichi di bottino. E la
Difesa Vicina del gruppo a delinquere, armata fino ai denti,
che assicura la banlieue limitrofa del crimine in corso,
onde evitare sorprese, pronta ad uccidere secco curiosi e
pulotti e cameramen televisivi, in caso di bisogna.
E si puo' immaginare pure tutti gli informatori e spioni,
gli spalleggiatori, le complicità a vario livello e con
varia distribuzione territoriale, i baristi che forniscono
il retrobottega discreto e pieno di fumo e con tintinnare di
fiaschi di vino dove sono avvenute le losche riunioni
preparatorie. I conti, tornando più o meno, questo ci fa
381 faine ed assimilati, vero "corpo di battaglia"
d'"organizzazione a delinquere" costituitosi "al fine di
portare a termine l'atto criminoso contro proprietà
altrui, accompagnato da carneficina e d'assassinio [di
polli], come previsto dalla Banda Armata e ben esplicitato
-nelle conseguenze penali- dall'art. 333/69 (comma plurimi)
del Codice Penale. Con le sanzioni giuridiche ben note.
Basta leggere un po' i giornali...

Emilio Roteweidert, scodato e rosso di scorno, fu lasciato
tornare fra di noi pronti a dileggiarlo.
Ed ando' inevitabilmente di bassezza in peggio. In un abisso
di miseria infinito. Come un deserto di dune senza oasi che
vada in giù. In giù.
Un pozzo senza fondo...
Lo zio vescovo -dalla Lontana Città- gli aveva (di colpo)
tagliato i fondi mensili che lo mantenevano nella qualità
di persona decentemente NORMALE, taglio avvenuto secco e
gesuiticamente dopo -subito dopo- che la sua fama di
inventore del paracadute e la nomea di
nuovo(neo)ricco-sfondato avesse attraversato le arie
inquinate dai MEDIA
posttelegraforadiotelevisivitelefoninari, senza ignorare la
comunicazione comaresca da bocca ad orecchia, che fa ancora
i suo bei danni...

(segue...)

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mais pour les surVIVANTS!


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