carnet de route 530

Publié le par maximilian capa







CARNET DE ROUTE
DU DESSINATEUR ASSIS.(530)

ACTA DIURNA
DEL CAPATAZ DE LOS CARGADORES.(530)


Franza Kafka, Tagebücher und Briefe-4 maggio 1913: "Sans
cesse l'image d'un large couteau de charcutier qui, me
prenant de côté, entre promptement en moi avec une
régularité mécanique et detache de très minces tranches
qui s'enroulent presque sur elles-mêmes tant
le travail est rapide."
***
MESSAGGIO RICEVUTO IN UNA BOTTIGLIA giunta a ROUEN:
Seguito alla nostra giornata 555 (Vedi) il governatore
francese d'Indocina (landa coloniale sotto il dominio
delle armate nipponiche, attualmente) da Saigon ci
comunica che: stando alle sue ricerche nessun TURISTA
FRANCESE si trova disperso o fra le vittime a
HIROSHIMA. Respiriamo... L'abbiamo scappata bella!!!
... Durante "l'interminabile" TSUNAMI televisivo di
dicembre, TF1 aveva raddoppiato il prezzo e la quantità
delle sue "pause" pubblicitarie... (una manna...)
(Il TURISTA FRANCESE è tipico e riconoscibilissimo, come
i nostri 600 formaggi: gira in coppia, con due figli
maschio e femmina: in Patagonia, nel Sahara, nel Grande Nord
del Canada, in Siberia, nel Cameroun, a Trani o
Srebrenica, a Canicatti' di Sotto o a Pundjay-dhôm lo
vedrete di continuo -persosi di strada- chiedere
disperatamente agli indigeni stupefatti DOVE si trovi
un "distributeur de billets" (bancomat, se non sbaglio,
nel dialetto italico) che funziona con Carta Blu Visa...)


Il paracadutista senza coda. --- Il pavone Roteweidert credeva duro come ferro di possedere
cento occhi nella coda e per questo la dispiegava spesso in
giro convinto di poter vedere molte cose più degli altri.
Ma la sua coda restava cocciutamente cieca e, per dimostrare
comunque a noi del popolo l'acuità dei suoi molteplici sguardi,
egli inventava ogni sorta di panzane e di fantasticherie viste
solo dalla sua spasmodica fantasia. Era un delirio. La sera
girava per le osterie e nutriva di fandonie la dabbenaggine
notoria delle pantegane che durante il giorno si sforzavano di
fingere di lavorare al prolungamento della strada ferrata.
Stanchi dal far niente ma ben alticci i topastri lo ascoltavano
meravigliati ed era proprio una bella vergogna. Ma gli offrivano
da bere, e da mangiare dei panini cotti di formaggio e
prosciutto, ed era per lui già un buon risultato. Come ognuno
sa i pavoni fanno la ruota avanti la bufera e i terremoti ma
pure quando sono eccitati sessualmente e in questo caso si
mettono pure a gridare da pazzi come seghe ed è meglio allora
togliere le fanciulle di torno, e ben nasconderle.
Da qui si deduce che i continui apricoda del Roteweidert
fossero contronatura e non potessero che portargli scalogna e
cose nere. Infatti fu cosi' che invento'il paracadute e
mal gliene colse. Un giorno in cui come al solito girava coda
spiegata in cima al colle Bernarda Masagatta un forte colpo di
vento lo strappo' per aria e il pavone si trovo' a volare senza
ali e a testa in giù. Dopo un piccolo panico Emilio
Roteweidert scopri' che la brezza lo portava lontano verso il
mare ma che poteva, muovendo qualche penna e piuma, cambiare
la propria direzione. E infine, colto da una illuminazione,
provo' a chiudere la coda e comincio'a piombar giù, ma la
riapri'e scendeva più lentamente. E ripeté finché poté tale
andirvieni per trovarsi assai presto steso sull'erba ma senza
un graffio e solo con una penna storta.
Elettrizzato torno' fra noi come un profeta uscito dal
deserto, non smetteva di dire e ridire, scrisse al giornale,
la televisione reclamizzo' la sua scoperta, il capo degli
eserciti colse l'occasione per creare una legione di pavoni
paracadutisti per poter infine attaccare la Russia.
Roteweidert divenne un personaggio che conta, fu perfino
ricevuto dal papa in visita privata. Ma la medaglia ebbe un
rovescio. Una notte un manipolo di faine rapi il pavone e invece di
mangiarlo gli tagliarono la coda. Il loro progetto era di
paracadutarsi di sorpresa sull'allevamento di polli
Bellospiedo troppo ben protetto da griglie di ferro, per
farsi un vorticoso banchetto, con o senza vino.
Emilio Roteweidert scodato e rosso di scorno fu lasciato
tornare fra di noi pronti a dileggiarlo.
Del progetto fainesco non si seppe più niente.


QUI SOTTO:
..............
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