738 reprint

Publié le par maximilian capa

738 archives MARS 2006






MERCREDI des Cendres, soit: la Carême, quoi...
Durante la notte, silenziosa è caduta la neve.
Senza farsi male. Oltre quattro metri di neve.
E c'è un bel sole, un sole bello e glaciale, l'aria.
Giorno di sorprese: nessuno se l'aspettava, questo.
Allora tutti si sono rimessi a letto, nel tepore,
ridacchiando beati, tutti, quasi.
Pur se la coltrona bianca ha già probabilmente
iniziato a fondere il disgelo prenderà almeno
qualche giorno, più giorni è certo.
I cosacchi fumano impassibili, placidi, taciti,
nelle loro lunghe pipe, bevendo di tutto se solo
è forte, nel Bar-Tabacs qui di fronte.
Da qualche parte, non lontano certo, stanno sgozzando
un maiale di frodo e il porco urla la sua
disperata e inutile e comprensibile protesta verso
un cielo purissimo e chiaro, chiamandolo a sincero
testimonio, credo. (MA, nuvolette d'un
terrificante candore inquietanti iniziano a spuntare
laggiù in fondo dal nord-ovest).
Dalla cucina giungono i sentori intensi del pranzo
caldo che le donne, per una volta all'opera, stanno
cuocendo e cucinando. Ti da quasi voglia di bere.
I giornali, evidentemente, non sono arrivati.
(...il y a des jours comme ça, n'y a rien à y faire...)
***

Les boîtes de l'angoisse.
C'era una volta una scatola...dentro un'altra scatola
la quale si trovava...dentro una scatola... spuntante da uno scatolone
e dallo scatolone...uscivano tante scatole...con dentro una scatola
che aveva in pancia... un'altra scatola... la quale conteneva
altre scatole... E si puo' magari CONTINUARE... Ma finisce qui.
***


Publié dans max-capa

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